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Ho letto per studio questo testo: "Lezioni Veneziane" di Daniele Callini, e ho trovato questa riflessione sull'arte che trovo di particolare bellezza e sensibilità.
Ricopio qui parte del testo:
"La bellezza sembra compensare molte delle sofferenze umane. Andando però più in profondità,essa [...] costituisce un valore, una forma di espressione della condizione umana.
Dunque l'estetica, e l'arte che è uno dei suoi principali frutti, non è solo fuga, o mezzo di seduzione e conquista. L'estetica è manifestazione di senso, di etica, di operosità. [...] L'arte rende possibile una comunicazione dell'idea di umano, portando alla luce le costellazioni emozionali, cognitive, esistenziali dei vissuti, dei destini, dei sentimenti."
Marcel Proust ne "Il tempo ritrovato" scrive:
"Solo grazie all'arte ci è dato uscire da noi stessi, sapere quel che un altro vede di un universo non identico al nostro e i cui paesaggi ci rimarrebbero altrimenti ignoti come quelli che possono esserci nella Luna. Grazie all'arte, anzichè vedere un solo mondo, il nostro, noi lo vediamo moltiplicarsi; e, quindi più sono gli artisti originali, tanti più sono i mondi a nostra disposizione, diversi gli uni dagli altri più ancora dei mondi roteanti all'infinito; e molti secoli dopo che s'è spento il focolaio da cui emanava la loro luce - si chiami Rembrandt o Verneer - continuano a inviarci il loro raggio particolare...l'opera d'arte è il solo mezzo per ritrovare il Tempo perduto...".