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fiertel91.
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Il Premier preme per riformare la giustizia: fissare a 6 anni il tempo massimo per il processo penale da una parte, ridurre di un quarto il tempo di prescrizione dall'altra. Questo per dare copertura totale al nostro Presidente del Consiglio, coinvolto in controversie legali, che così verrebbero soppresse.
Fini inizialmente fa ostruzionismo: dice chiaramente di no a entrambi i provvedimenti. Un no che però presto viene addolcito dalle insistente del suo superiore-alleato Silvio. Allora è un nì, un sì per il processo breve, un no per la prescrizione breve.
E come l'editoriale di Repubblica di ieri, mercoledì 11 novembre, preannunciava, presto il Fuorilegge e i suoi complici sarebbero scesi sul campo di battaglia (quello mediatico), per convincere tutti noi Italiani che questo intervento nell'ambito della giustizia sarebbe stato "erga omnes", nei confronti di tutti.
Una grande ipocrisia, che già ieri sera, attraverso il megafono del governativo Porta a Porta, avrà mietuto anche troppe vittime. Ma c'è un documento che può prevenire ogni fallo intellettivo, che può dimostrare come le cose stanno veramente e prevenire davvero ogni retorica: il verbale riportato (o redatto?) da Repubblica dell'incontro Berlusconi-Fini, tenutosi martedì 10 novembre a Montecitorio.
Il testo è disponibile nell'archivio online di Repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...gianfranco.html .
Riporto, però, le parti salienti.Silvio:
«Solo quella soluzione mi garantisce di chiudere una volta per tutte il caso Mills. [...] Se non mi appoggi lo interpreterò come un tradimento, come una mancanza di lealtà nei miei confronti»
Fini:
«Ti dico subito che non sono d' accordo, è meglio che tu rinunci a questa soluzione che manderebbe al macero centinaia di processi e accetti quella del processo breve».
Silvio:
«Ma cosa dici? I miei mi assicurano invece che di processi se ne chiuderanno pochissimi»
Silvio:
«La giustizia non è una priorità».