L' IDILLIO DEL WATER

dal SESTO NUMERO dell' Alternatore

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  1. * gIoRgInA *
     
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    La defecazione e la minzione: due atti che ci ricordano ogni giorno la nostra appartenenza al regno animale, e proprio per questo ritenuti “indegni”. Nonostante questo tutti sanno quanto possa essere idilliaco sedersi sul water dopo una lunga giornata di lavoro a leggere il quotidiano o il Topolino. Non c’è piacere più grande.

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    Eppure questo nostro piccolo e breve idillio si sta trasformando in una minaccia per l’ambiente. A noi infatti non piace sentirci un po’ parte del regno animale (e anzi lo detestiamo) e adoriamo trattarci bene. La carta igienica deve essere soffice, profumata, e magari cosparsa di fiorellini stampati rosa e azzurri. Tutto questo per regalarci pochi secondi di piacere, per accarezzare e pulire dolcemente quella parte intima che normalmente disprezziamo. Il deretano appunto. Peccato che questa morbidezza stia costando la sopravvivenza di foreste millenarie, soprattutto in nord America. Per raggiungere infatti tale morbidezza sono necessarie fibre vergini provenienti da foreste primarie come quelle boreali del Canada. Queste foreste sono indispensabili nella lotta contro il surriscaldamento globale, e inoltre la fauna e la flora caratteristiche rischiano l’estinzione. Certamente la carta igienica è indispensabile per la pulizia intima, e nonostante non sia sempre esistita non è più possibile immaginarsi una vita senza. Certo è che i nostri sederini viziati potrebbero accontentarsi di una carta igienica prodotta con materiali riciclati, sebbene un po’ più ruvida. Non vale certo la pena buttare nel cesso oltre che i nostri bisognini anche intere foreste. (Il mercato della carta igienica in Europa vale 8,5 miliardi di euro e rappresenta il 26% del consumo mondiale. Ogni europeo ne consuma in media 13 kg ogni anno, per un consumo totale nell'intera Europa pari a 5,5 milioni di tonnellate o 22 miliardi di rotoli complessivi.)

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    Ma non finisce qui. Ogni volta che ci alziamo dal water e tiriamo lo sciacquone, buttiamo giù per lo scarico dagli otto ai quindici litri di acqua potabile. Questo rappresenta in media il 30% dei consumi domestici di acqua potabile in Italia. Negli impianti privi di regolatore di flusso o di altri sistemi di limitazione dello scarico si arriva ad utilizzare diverse migliaia di litri di acqua potabile che pesano sia a livello economico sia a livello ambientale. Per ridurre gli sprechi basterebbe installare lo scarico con pulsante differenziato, o con un tasto di bloccaggio del flusso (se proprio non come in altri paesi dove spesso lo scarico del water è collegato a quello del lavandino, cosicché l’acqua utilizzata per accompagnare le nostre feci e urine giù per la fossa biologica non sia la stessa che si beve e con cui si cucina ma almeno quella sporca con cui ci si è lavati le mani e i denti).

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    Quella mezzora passata in bagno potrebbe essere ancora più idilliaca, se non ci fossero d’ora in poi tutti questi sensi di colpa a roderci, no? Quindi diamoci una mossa e cambiamo le nostre abitudini.
    Ora.


    di LUCIA CASARIN
     
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0 replies since 18/7/2009, 06:50   66 views
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