OTTO PER MILLE PARTY

dal SESTO NUMERO dell' Alternatore

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  1. * gIoRgInA *
     
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    Assoli di oboe, immagini seppia di bambini che giocano, signore anziane del suditalia avvolte nei loro scialli neri che sorridono alla telecamera, preti che accudiscono infermi e bambini della più profonda Africa… Non sto parlando di un documentario, e nemmeno di un film neorealista di Pasolini, ma di uno dei tanti spot dell’otto per mille alla Chiesa Romana Cattolica, che nell’allegra stagione della dichiarazione dei redditi, vengono sparati su tutte le reti nazionali e non.

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    L’otto per mille, un fenomeno che può parere sterile nella sua posa sul foglio verde del 730, una semplice croce su una casella e una firmetta, ma che nasconde interessanti e grottesche sfaccettature.
    Innanzitutto bisogna chiarire quanti Italiani (di quelli che fanno la dichiarazione dei redditi ovviamente) esprimano chiaramente a chi indirizzare otto millesimi dei loro gettiti fiscali tra Chiesa Cattolica, Valdesi, Comunità Ebraiche, Luterani, Avventisti del 7° Giorno, Assemblee di Dio o Stato Italiano stesso. Potrà sorprendere, forse no, ma solo uno su tre esprime la propria preferenza. E ovviamente, la gran parte di chi si esprime (l’88% per la precisione), destina i suddetti fondi alla Chiesa Cattolica Romana Apostolica. Fin qui nulla di bizzarro, anche se si potrebbe notare che mancano le possibilità di preferenza verso Comunità Islamiche, Induiste o ancor più semplicemente verso i Testimoni di Geova comunque tutti fortemente rappresentati sul nostro territorio. Ma tralasciando questo punto, è ora che la trama s’infittisce ed inquietanti aspetti del Concordato firmato negli anni ’20 dal Duce D’Italia emergono con tutta la loro forza. Infatti, tutti coloro che, ignaramente o forse no, non esprimono il loro sovrano volere, forse sono convinti che parte delle loro sudate tasse vada allo Stato, ma non è per nulla come credono. Infatti i soldi che giacciono tristemente inespressi, vengono ripartiti con la stessa proporzione di quelli felicemente espressi. Quindi, se tu contribuente non firmi, sappi che nove volte su dieci il tuo otto per mille viene comunque rigirato alla Sacra Romana Chiesa.

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    Questo avviene da circa 80 anni, e non stiamo parlando di bruscolini. Nel 2008 gli Italiani, volenti o nolenti, hanno donato alla Santa Madre Chiesa, rappresentata per l’occasione dall’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Euro 1.002.513.715,31 (in poche parole, tanto per quantificare, un trentesimo di una normale Legge Finanziaria dello Stato Italiano).
    Bene, io contribuente non posso certo rattristarmi per questo dato: la Chiesa Cattolica fa tante cose ottime in tutto il Mondo e anche qui in Italia. Missioni in Africa e paesi del terzo mondo, aiuto a poveri, orfani, emarginati. Ma di tutto quel miliardo e più di Euro che la chiesa riceve, quanto viene effettivamente destinato alle opere caritatevoli? Esaminata la ripartizione ufficiale si possono trarre certe conclusioni: solamente il 20% dei proventi dell’otto per mille viene destinata agli interventi caritativi che vengono tanto pubblicizzati. Il resto viene utilizzato per la “gestione interna”, per pagare il clero e per costruire nuove chiese in Italia (come se ce ne fossero poche…). La cosa di per sé è già abbastanza meschina, ma si devono aggiungere alcune altre facilitazioni che lo stato italiano tanto generosamente offre alla Romana Chiesa Apostolica con i pubblici soldi italiani tra cui: pagamento delle pensioni al clero; esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici; pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati dai vescovi; finanziamenti alle scuole cattoliche; destinazione di alcuni oneri di urbanizzazione da parte dei comuni agli “edifici di culto” e per finire i contributi statali agli oratori. Gli edifici ecclesiastici non avrebbero nemmeno dovuto pagare l’Ici, ma per fortuna è arrivato Berlusconi che ha esentato tutti da questa inutile tassa sulla prima casa mandando in rosso i bilanci comunali. E i comuni no, no di certo, non ricevono l’otto per mille…

    CITAZIONE
    Ripartizione dei proventi dell’otto per mille nel 2008:

    ALL’ISTITUTO CENTRALE PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO: € 373.000.000,00

    PER LE ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE: € 424.513.715,31 di cui:
    - alle diocesi: € 160.000.000
    - per l’edilizia di culto: € 185.000.000
    - al fondo per la catechesi e l’educazione cristiana € 32.513.715,31
    - ai Tribunali ecclesiastici regionali 9.000.000,00
    - per esigenze di culto e pastorale
    di rilievo nazionale (grandi eventi) 38.000.000,00

    PER GLI INTERVENTI CARITATIVI: € 205.000.000,00 di cui:
    - alle diocesi € 90.000.000
    - per interventi nei Paesi
    del terzo mondo € 85.000.000
    - per esigenze caritative di rilievo
    nazionale € 30.000.000

    TOTALE € 1.002.513.715,31

    Lorenzo Basadonna Scarpa
     
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0 replies since 18/7/2009, 06:28   86 views
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