VISTI DAGLI ALTRI

dal SESTO NUMERO dell' Alternatore

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  1. * gIoRgInA *
     
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    Gli italiani in generale si lamentano sempre di come vanno le cose nel Bel Paese. Se sapessimo anche quello che dicono di noi all’estero, capiremmo che c’è ben di più da lamentarsi. Infatti ci siamo talmente abituati a questo governo, alla corruzione, alla mafia, alla nostra televisione e informazione che non riusciamo più ad avere uno sguardo “limpido” e distaccato sulle cose.

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    27 Marzo, primo congresso del Popolo delle Libertà. Ne l’“Internazionale” sono riportati due articoli riguardanti quest’argomento pubblicati dal The Economist e dal The Guardian (Gran Bretagna), due trafiletti usciti in Spagna, uno su El Mundo e l’altro su El paìs, e un pezzo tedesco del Die Welt (quotidiano di stampo liberale). Cercherò di riassumere quello che vi viene detto in poche righe, tanto per dare un’idea di quanto drammatica appaia la situazione italiana all’estero, quando invece in Italia sembra tutto ok.
    L’articolo pubblicato sul “The Economist” è intitolato “La destra è l’impero di Berlusconi”. Effettivamente è sotto gli occhi di tutti che Berlusconi non ha spazzato via solo gli avversari politici ma anche il dibattito politico all’interno del suo stesso partito. “Berlusconi”, è scritto, “non è più un politico tra tanti, è il padrone incontestato dell’Italia.” Persino Gianfranco Fini, storicamente più estremista del Cavaliere, ormai si è dovuto mettere nella “scomoda” posizione di criticarlo per alcuni suoi provvedimenti e mezzi (consentire ai medici di denunciare i clandestini, il continuo ricorso al voto di fiducia) giudicati un po’ eccessivi. G. Fini in entrambi i giornali inglesi, pur avendo appoggiato la leadership di Berlusconi, è presentato come una personalità che potrebbe rispecchiare una corrente più libertaria all’interno del Pdl […].

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    L’editoriale del The Guardian, intitolato “Un’ombra nera sul governo”, è ancora più angoscioso. Oltre a quello che ormai abbiamo già letto migliaia di volte e che purtroppo è diventata una cosa risaputa, cioè che il nostro caro premier (da loro definito “magnate populista”) stia facendo dell’Italia il suo eden, si mette pure in discussione il fatto che l’Italia abbia pieno diritto a partecipare al G20. Sta scritto infatti che, a differenza della Germania, l’Italia del dopoguerra non ha mai fatto i conti con l’eredità del fascismo fino in fondo: “Mentre in Germania il neofascismo non è mai riaffiorato davvero, in Italia ci sono state importanti continuità (leggi e funzionari sopravvissuti all’era di Mussolini e la rinascita nel dopoguerra del partito fascista sotto un altro nome), a dispetto di una cultura pubblica formalmente antifascista. Queste continuità si sono appena rafforzate: è un giorno di vergogna per l’Italia.” Dopo una breve parentesi sui passi avanti fatti comunque da An in questi anni, l’articolo continua: “Nonostante le sue lontane origini liberali, l’Italia moderna è da sempre un paese di destra. Ma è comunque difficile accettare che al G8 di Londra sia presente anche un capo di governo che ha appena ricostruito la sua base politica sulle fondamenta poste dai fascisti.”
    I tedeschi non ci vedono così di cattivo d’occhio e prospettano per noi solo un “allontanamento da una democrazia “ottocentesca”, fatta di battaglie ideologiche, alla quale subentrerà una politica flessibile ed opportunistica, disegnata sul carisma”. Secondo Thomas Schmid, autore dell’articolo, “il partito democratico è in crisi perché, come le dimissioni di Walter Veltroni hanno dimostrato, il Pd non si è ancora lasciato alle spalle l’abitudine antidemocratica di complottare dietro alle quinte, retaggio delle sue origini comuniste”.
    Antonio Gala riassume su El Mundo quello che è già stato detto: che l’Italia agli occhi degli stranieri è sconcertante, che Berlusconi ha conquistato tutta la destra, che l’arrogante populismo di Forza Italia e il postfascismo di Alleanza Nazionale si sono uniti nel Popolo delle Libertà.
    È divertente il racconto del suo ultimo viaggio in Italia: “L’ultima volta che sono venuto in Italia – scrive- ho sentito un uomo che ne diceva di tutti i colori su Berlusconi. Allora gli ho chiesto: ‘per chi hai votato?’ ‘Per Berlusconi, e chi sennò?’. Quasi tutti gli italiani vorrebbero essere lui e votano per loro stessi. Salvo eccezioni meritorie”.
    Dopo aver letto questi articoli, mi sono sentita un po’ confusa: tutta l’Europa sta dando i numeri, o siamo noi che prendiamo sotto gamba la situazione!?


    Lucia Casarin
     
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0 replies since 18/7/2009, 06:24   73 views
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