Elisabetta Altomare, Betty 23

una "notizia" del 2004

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  1. T A F
     
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    Elisabetta Altomare venne, dai giornali, descritta come una disadattata, quasi come una persona pericolosa per i canoni della società pulita e ordinata nella quale vogliamo(?) vivere.
    Gli alunni invece la ricordano come una maestra unica, energica e che non era come quella descritta nei giornali, accusando che in questi ci fossero "parole brutte".
    Alcuni dei genitori dicono che quando parlava "Betty" bisognava solo ascoltarla.

    Elisabetta Altomare più che con il suo vero nome era conosciuta come "Betty 23": il suo nome d'arte come Dj, definita nell'ambiente underground una tra le migliori, "la regina" come qualcuno la ricorda.

    La storia di Betty 23 non è molto nota, forse non merita di esserlo e forse non è una cosa che "fa notizia"; spiega però, secondo me, come una persona che nell'ambiente lavorativo è conosciuta come esemplare, cordiale e capace; dagli amici e dai vicini come una donna splendida, aperta e disponibile; finisca poi per finire sotto gli occhi di tutti come una sbandata che non meritava il rispetto che chi l'ha conosciuta le portava.

    Betty era conosciuta molto in rete anche perchè attiva "giornalista" del movimento sociale a Milano, andava in manifestazione (cosa che oramai è fuorimoda, no?), organizzava conferenze stampa, rassegne di cinema alternativo (o "underground").. insomma si può dire che fosse in parte simbolo di una cultura scomoda per i media di massa.

    Elisabetta Altomare, morta a 45 anni in un incendio, verrà ricordata solo come Dj alle feste teKno, con la peggior accezione che si possa dare a questo ruolo.

    Questo è ciò che i giornali devono fare?
    Screditare la memoria di chi si è battuto nel suo "essere nessuno" per cambiare un pò il mondo che lo circonda?
    Aiutare chi non riesce a capire gli altri ad emarginarli ulteriormente?


    Tratto da La Repubblica del 4 aprile 2004
    SPOILER (click to view)
    Si incendia la casa degli squatter muore asfissiata una maestra

    Repubblica — 04 aprile 2004 pagina 7 sezione: MILANO
    Una donna di 45 anni, Elisabetta "Betty" Altomare, è morta ieri mattina poco dopo le sette in un incendio scoppiato allo Sqott, la casa occupata di viale Bligny. Stava dormendo. Alcuni suoi amici sono riusciti ad uscirne sani e salvi, mentre per lei non c' è stato niente da fare: quando i vigili del fuoco sono arrivati sul soppalco del secondo piano hanno trovato il suo cadavere in parte carbonizzato e semicoperto dai calcinacci. I primi rilievi indicano l' asfissia come prima causa della morte. A dare l' allarme è stato il barista all' angolo tra viale Bligny e via Bocconi: sentendo rumori di vetri infranti e urla si è affacciato sulla porta e ha visto uscire dal fatiscente palazzo a fianco, il civico 22, fumo e fiamme dalle finestre al secondo piano. I pompieri hanno impiegato tre ore a spegnere l' incendio: un' ala dell' edificio - che ospita alcune famiglie e associazioni, tra cui il Naga - è stata dichiarata inagibile. Per tutta la mattina, i ragazzi della casa occupata hanno portato via attrezzature, strumenti, libri e suppellettili, prima che gli operai del Comune murassero l' ingresso dell' appartamento, sede di concerti, feste, mostre e rassegne di film. Elisabetta Altomare era molto attiva nell' area anarchica e squatter milanese, una delle prime animatrici del circolo che più di dieci anni fa aveva come indirizzo gli spazi di un ex fabbrica degli inizi del secolo. Una maestra elementare che viveva di supplenze, una casa vera in zona Bovisa e un impegno di decenni nel sociale. Una donna minuta, con tanti tatuaggi, sempre accompagnata da due cani e con la cinepresa prima e la videocamera poi sulla spalla, per riprendere le trasformazioni del movimento. Venerdì notte, come ogni fine settimana, allo Sqott c' era stata una festa: musica e gente fino quasi alle sei di ieri mattina, quando nella casa erano rimaste solo poche persone. Un mozzicone, una candela accesa, o forse un corto circuito, sarebbero la causa delle fiamme che si sono sviluppate un' ora dopo: i ragazzi che dormivano di sotto sono usciti quasi subito, mentre un altro ragazzo, che si trovava nello stesso appartamento di Betty, ha cercato di aprire la porta, chiusa a chiave dall' ingresso, ma la chiave si è spezzata nella serratura. è stato salvato dai pompieri, che hanno segato la lamiera della porta. «Aspettavano il morto per intervenire», dicono gli abitanti del quartiere nei capannelli davanti al palazzo. «Sono anni che protestiamo perché di notte non si dorme per la musica alta e per il via vai. "Lì non ci entriamo, prima o poi smetteranno", ci hanno sempre risposto». Un' occupazione, quella dello Sqott, che sarebbe durata ancora per poco, visto che a gennaio il Comune ha deliberato la cessione dell' intero stabile all' università Bocconi, che vorrebbe costruirci un nuovo pensionato per gli studenti. Nei mesi scorsi l' opposizione aveva chiesto che fosse trovata una nuova sistemazione per gli inquilini regolari - tra cui il Naga - prima della vendita, ma il Comune ha deciso di vendere, lasciando in eredità ai futuri proprietari il problema di come sgomberare gli abusivi. - ORIANA LISO



    Tratto da Il Corriere Della Sera del 4 Aprile 2004
    SPOILER (click to view)
    Betty Altomare, insegnante elementare e dj nelle feste techno, è stata sorpresa nel sonno
    Brucia il centro sociale Muore la maestra punk
    Incendio in viale Bligny, distrutti i locali dello «Sqott» Il rogo forse provocato da una candela Nell' edificio l' ambulatorio per immigrati

    È morta per una candela o una sigaretta lasciata cadere nel sonno. Per il fumo che ha invaso il locale e i suoi polmoni, prima ancora che le fiamme sbucassero dalle finestre e qualcuno potesse accorgersi dell' incendio per dare l' allarme. Urla e sirene hanno svegliato viale Bligny poco dopo le 7 di ieri mattina. Troppo tardi. Quando i vigili del fuoco sono saliti con la scala al secondo piano, dietro le vetrate spaccate e annerite, tra fiamme e polvere, c' era già un corpo immobile. Elisabetta Altomare, 45 anni, la «Betty», è morta intossicata e ustionata su un soppalco della casa occupata «Sqott», dove si era fermata a dormire, dopo una festa durata tutta la notte. Musica e alcol. I ritmi forsennati della techno e dell' hard-core. Per quelle serate i vicini si lamentavano da sempre. Dieci anni di telefonate notturne a polizia e carabinieri. Fu la crisi del Partito socialista a lasciare deserto il secondo piano di quello stabile industriale del 1906, al 22 di viale Bligny. La sezione locale del Psi scomparve e fu rimpiazzata dagli squatter. Che hanno animato la casa occupata con feste, cineforum, incontri. La Betty era lì da sempre, anche se viveva nella casa dov' era cresciuta, alla Bovisa. Era una maestra elementare, aveva fatto per anni supplenze nelle scuole di Milano. E ora animava le feste come dj. «Una donna splendida, aperta, disponibile - dice una vicina - frequentava i centri sociali e credeva davvero in certi valori». Del movimento punk milanese Betty Altomare era la memoria storica. Fin dai primi anni ' 80 aveva documentato con la sua telecamera le occupazioni, le manifestazioni, gli sgomberi. Per questo ieri, in viale Bligny, non si è mai fermato il via vai di giovani con gli occhi rossi e i vestiti trasandati. Piercing, birre e mazzi di fiori. E anche in Rete, man mano che il tempo passava, alla notizia della sua morte si aggiungevano i ricordi: «Non solo la sorella e amica, ma anche 25 anni di punk italiano se ne vanno con lei», «La migliore interprete femminile della techno in Italia, grazie per tutte le ore che ci hai fatto saltare sotto una kassa». Da almeno 3 anni, lo stabile di viale Bligny 22 è al centro di una trattativa tra Comune, proprietà e la Bocconi, che vorrebbe acquistarlo. Ospita l' ambulatorio del Naga, per l' assistenza gratuita a emarginati e extracomunitari, altre organizzazioni, 5-6 famiglie in regola e altri occupanti abusivi. Il 19 gennaio è stata approvata una delibera comunale per il via libera alla vendita. Lo «Sqott» non ci sarà più. Dopo la morte della Betty è stato sgomberato. Le porte murate. E i fiori sotto le finestre annerite. Gianni Santucci IL PROGETTO

    Santucci Gianni

    Pagina 51
    (4 aprile 2004) - Corriere della Sera






    Chi ha qualcosa da dire commenti..

    Edited by T A F - 10/10/2009, 18:42
     
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  2. Lubotek
     
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    Una cosa completamente senza parole....pur essendo tutti noi che abbiamo scelto di vivvere questa vita ci danno dei "sballati dei poco di buono" addiritura ""drogati"" senza saper nemmeno il nostro motivo di vivere cosi e senza sapere che mondo sia questo. Secondo me la gente prima di parlare e giudicare deve darsi una regolata ed aprire gli occhi in maniera universale e capire come veramente girano le cose ed a quel punto possono dir qualcosa ma sempre in maniera rispettosa ricordandosi che nn tutti la pensano come loro. Elisabetta Altomare conosciuta come Betty23 era la perfezzione di un essere umano che si batteva per il giusto e per il sbagliato asecconda di fondamentali concreti e basati su qualcosa di realistico. Ora con la sua assenza tante cose sono andate perse e molte persone ci godono ingiustamente.
     
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  3. osso buco
     
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    Io Betty ho avuto la fortuna di conoscerla, era una persona bellissima, spontanea, gentile e buona. Mi é dispiaciuto moltissimo quello che é successo, una morte cosí "stupida"...penso che se c'é un paradiso, Betty é la adesso.
     
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  4. ed bandito
     
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    un giorno un ragazzo chiese a un anziano, che cosa posso fare padre x questo nostro movimento, e lui scuotendo la testa rispose, ogni rivoluzione figliolo richiede dei rivoluzionari.
    Rispettiamo chi ha avuto il coraggio di non ingabbiare le propria idee e ne ha fatto la più efficace arma.
     
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  5. genericoweete
     
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    Farmacia online
     
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4 replies since 21/9/2009, 13:59   17642 views
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